L’Area Interna Nord Est Umbria comprende 10 Comuni: Gubbio, Gualdo Tadino, Fossato di Vico, Costacciaro, Montone, Nocera Umbra, Pietralunga, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Valfabbrica, ed appartiene alle aree individuate dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne. Una delle strategie di sviluppo riguarda la mobilità come strumento per la promozione del territorio, e l’Area ha deciso di redigere un PUMS intercomunale. In sede di redazione del PUMS, sono state messe in pratica quelle che chiamiamo “le 5 regole d’oro della partecipazione”:

  • 1. avere chiari gli obiettivi;
  • 2. avere chiari gli interlocutori;
  • 3. conoscere gli strumenti;
  • 4. pianificare l’attività a livello di team;
  • 5. produrre efficaci materiali di output.
Partecipanti al workshop intente a compilare il Mentimeter

Avere chiari gli obiettivi. Per il PUMS dell’Area Interna Nord Est Umbria AINEU era necessaria una raccolta delle criticità e una prioritizzazione degli obiettivi.

Avere chiari gli interlocutori. Era necessario raccogliere opinioni, esperienze e bisogni di chi svolge un ruolo attivo nell’ambito sociale, culturale ed economico nei Comuni dell’area; pertanto, dovevano essere coinvolti enti, stakeholder locali e territoriali, cittadinanza.  

Conoscere gli strumenti. Per raccogliere i contributi necessari si è deciso di strutturare l’evento di progettazione partecipata in due momenti distinti. Il primo era dedicato a Enti e Stakeholder su invito, con una presentazione, un sondaggio mentimeter e attività di laboratorio. Il Mentimeter ha una funzione di warm up del pubblico, di stimolo al dibattito molto utile in un contesto non sempre abituato alla partecipazione e all’esposizione ordinata di idee e problematiche. Pertanto, le domande rivolte ai partecipanti sono state pensate volutamente semplici. Il secondo era aperto alla Cittadinanza, in Piazza Quaranta Martiri a Gubbio, dove grazie all’ausilio di due lavagne sono stati intervistati i passanti chiedendo una criticità del sistema di mobilità. L’approccio tattico di questo workshop ha permesso di presentare in maniera organica il piano a persone che normalmente non ne verrebbero facilmente a conoscenza, oltre che ad apprendere il sentiment della popolazione in presa diretta.  

Pianificare l’attività a livello di team. Per il PUMS è stata messa in campo una squadra flessibile e numerosa, per la gestione dei due eventi e del progetto, modulabile in base alle attività.

Materiali di output. L’esito finale, oltre al report dettagliato dell’evento, è stata una matrice SWOT: un risultato quantitativo, che ha permesso di calibrare l’analisi SWOT generale inserendo o enfatizzando alcuni elementi. Ma la regola più importante è: niente panico! Le persone sono imprevedibili e assecondare e dirigere il flusso è l’unico modo per non farsi travolgere durante le attività di partecipazione.

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